Una cupola che ha ritrovato il suo splendore

 In Rassegna Stampa

La storia della cupola inizia con l’attuale proprietaria, una canadese residente a New York, che si innamorò di Buenos Aires. Cercando un pied-à-terre in città, attraverso le sue consulenze nella Grande Mela, le è stato consigliato di contattare l’architetto Ricardo Schulz per realizzare il progetto e l’opera a distanza. Lo studio Schulz Schulz Arquitectos è specialista in architettura alberghiera e si è rivelato la scelta giusta per la sfida che ha dovuto affrontare.

“L’immobile risultò essere l’appartamento all’ultimo piano del palazzo La Inmobiliaria, costruito dall’architetto italiano Luigi Broggi. Questo è l’angolo con la cupola e l’intera torre rivolta verso il Palazzo Barolo. Il processo di acquisto, che ha coinvolto due stranieri, ha reso tutto più complesso e prolungato”, ricorda l’architetto. Durante quel periodo, lui e il proprietario hanno pianificato il progetto nei dettagli, allineandosi ad una visione minimalista e contemporanea, caratterizzata da un design bianco puro.

Inizialmente c’erano molti dubbi sull’immobile, a causa del degrado. L’edificio era buio e invecchiato. In attesa di un rinnovo adeguato al suo valore. Interventi intermittenti impediscono a malapena che vada in rovina. “Abbiamo avuto il privilegio di riqualificare quest’ultimo piano che si sviluppa in verticale per un totale di sette livelli, tutti di pochi metri quadrati, dove abbiamo distribuito il programma secondo la periodicità d’uso”, rivela con entusiasmo Schulz ricordando gli inizi del lavoro.

 

L’intervento sulla cupola e il risultato

Il risultato finale è stato una trasformazione in cui l’atmosfera oscura diventava pallida luce e catturava l’attenzione di chiunque la visitasse. La luce entra, le vedute si ampliano, il luogo da chiuso diventa aperto, il cotto diventa bianco, le tende diventano pannelli di vetro opalino.

La cucina è protagonista con la sua isola di roccia geometrica bianca. La salamandra campeggia accanto alla sala da pranzo, che conduce alla suite padronale. Tutti gli spazi per l’uso quotidiano sono su questo primo livello. Completano il tour la camera degli ospiti al 2° livello, la spa al 3° livello e il belvedere alto 6 metri con vista a 360 gradi sulla città che prelude alla cupola che funge da cantina.

Una cupola che ha ritrovato il suo splendore - Tommaso Vecci architetto

Dalla cupola inizia la salita alla lanterna, dove, evitando le vertigini, si può godere della magica vista sul congresso e sulla città.

Salendo sulla terrazza si scopre la torre e la cupola rossa, dal pergolato si vedono innumerevoli sculture e la presenza inaspettata del Palazzo Barolo, che spesso raccoglie l’ombra di quest’opera, disegnandola sulle sue facciate.

Una cupola che ha ritrovato il suo splendore - Tommaso Vecci architetto

“Questo progetto è stata un’esperienza piena di sfide, sottolineo l’importanza della perseveranza nel dettaglio dell’opera architettonica. L’intervento su quest’opera emblematica, originariamente concepita per la celebrazione del Centenario della Rivoluzione di Maggio, le ha permesso di recuperare la sua magia e di aggiungere nuovo valore alla struttura esistente. “Questo progetto è una delle ristrutturazioni interne più significative dello studio”, ha concluso l’architetto Ricardo Schulz.

 

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