A Casa di Uma – Seconda parte
Qui trovate la prima parte dell’articolo
I due spazi di A Casa di Uma erano necessariamente separati. Potevano essere messi in relazione per permettere ai clienti di rimanere in contatto visivo con i propri animali. Questo per non interrompere il legame e, se necessario, per rassicurarli durante le attività di toelettatura.
Questa idea è stata possibile con la creazione di due aperture: una porta vetrata e una specchiatura fissa a due ante che unisse visivamente gli spazi.
L’unica altra modifica distributiva è stata quella relativa alla creazione di una zona ripostiglio dotata di infisso scorrevole.
Successivamente abbiamo affrontato, in primo luogo, l’organizzazione tecnica della zona di lavoro vera e propria. Si sono previste tre distinte aree di lavoro, all’interno del locale sul retro: dedicate alla tosatura, al lavaggio ed all’asciugatura. Oltre alla necessità di attrezzare lo spazio con macchinari quali tosatrice, phon su stativo, vasca elettrica per la movimentazione di cani di grandi dimensioni o con problemi di movimento, tavolo elettrico, si è reso poi necessario adattare lo spazio alle lavorazioni previste.
Per far questo, all’interno dello spazio di lavoro si è realizzato un lungo piano di lavoro in muratura. È stato interamente rivestito con mattonelle colorate e attrezzato in maniera tale da poter svolgere le principali attività di toelettatura in maniera sicura per gli ospiti.
Per quanto riguarda invece lo spazio di accesso, si è studiata una configurazione tale da prevedere due aree:
- un primo spazio di accoglienza, separato dalla zona della cassa e di accesso al locale retrostante, all’interno del quale prevedere alcuni espositori dedicati a prodotti collegati alla toelettatura e all’igiene
- una seconda zona destinata alla permanenza degli ospiti.
Lo spazio di lavoro retrostante è caratterizzato dai colori delle mattonelle (rivenditore Reme), dalle superfici metalliche delle attrezzature, dal decoro in alto (gres porcellanato effetto carta da parati) e da plafoniere a soffitto, presentandosi come estremamente essenziale, ma allo stesso tempo accogliente.
L’ambiente fronte strada, infine, risulta definito dal colore nero che si ritrova:
- nella balaustra in legno con apertura ad anta
- nelle due vetrate realizzate da Leonardo Pagliazzi
- nel mobile della cassa
- nell’illuminazione a binario a soffitto
- nei mobili espositori
- nelle cornici che ospitano immagini di trattamenti effettuati.
Così è nato “A Casa di Uma” uno spazio accogliente dove è possibile trascorrere il tempo necessario…